VILLA PAMPHILI, SANTORI – PICONE: BENE RINVIATI A GIUDIZIO SU DEGRADO ORA CORTE DEI CONTI
Finalmente dopo le gravi accuse dei cittadini, delle associazioni legate alla villa storica e ribadite nelle nostre numerose denunce sullo stato di degrado ed abbandono di Villa Pamphili si è aperto un faro da parte della magistratura con 16 indagati tra Comune e Municipio. Pd prima e M5S dopo sono i veri responsabili di questo scempio lasciando in balia degli eventi la gestione di uno dei polmoni verdi più belli e unici d'Europa. In più di un’occasione avevamo rilevato l’inerzia da parte dell’Amministrazione capitolina, incapace di dare il giusto impulso per rilanciare la villa storica e le ivi strutture presenti, che mai aveva raggiunto questi livelli tra incuria, insicurezza, droga e prostituzione.
Bisogna considerare che in questi tre anni gli immobili oggetto di sequestro oltre ad essersi degradati, hanno generato anche un danno economico al Comune di Roma sotto forma di mancati incassi per gli affidamenti o locazione degli stessi. Per questo chiederemo formalmente anche l’intervento della Corte dei Conti. In alternativa avevamo più volte richiesto che si procedesse in maniera spedita alla pubblicazione di bandi ad evidenza pubblica e di affidare alcune strutture in comodato alla Polizia Locale, alle unità cinofile della Polizia o ai Carabinieri a cavallo o ai forestali in cambio di un controllo della villa. Nulla di tutto questo ma solo rifiuti, degrado e insicurezza".
Così in una nota Fabrizio Santori, portavoce di Difendiamo l’Italia e Giovanni Picone, consigliere del Municipio XII e vicepresidente della Commissione Ambiente, commentando la notizia secondo cui la Procura ha messo sotto inchiesta 16 dirigenti capitolini per il degrado di Villa Doria Pamphili.